Ted
Allbeury, “Gli insospettabili”, Mondadori, 14 ottobre 1990:
“Nelle
cause di divorzio, i clienti difficili sono le persone oneste che
hanno poche o zero responsabilità nella rottura del matrimonio. I
clienti facili sono uomini o donne irresponsabili o spregiudicati,
amorali o immorali. Non rinunciano a nulla di veramente importante
per loro. Vogliono solo uscirne. Raramente hanno rancori. Di solito
si sono fatti una vita nuova. Nuovi rapporti. Sono contenti, perciò
non creano difficoltà ne' a me, ne' agli ex coniugi. I casi
difficili sono le persone corrette e leali che restano sconvolte e
s'infuriano di fronte ai sotterfugi ed all'infedeltà di qualcuno che
amavano. Una grossa parte del loro mondo è andata in fr4antumi. E'
un disastro che non meritano e non riescono a capire come possa
essere successo proprio a loro. Dicono di volere giustizia ma in
realtà quello che vogliono è una vendetta. E sono loro gli unici ad
uscirne sconfitti. Tensioni, frustrazioni,e un conto salato
dall'avvocato.”
Questo è il
brano di un romanzo e quello che parla è l'avvocato di un romanzo.
Eppure una
parte di vero c'è sicuramente.
Anche se
siamo giustificati, il rancore, la voglia di vendetta, ci procurano
spesso solo ulteriori danni.
Gli avvocati scrupolosi lo sanno e quando consigliano la ricerca dell'accordo fanno i veri interessi del loro cliente.
Molto spesso però non vengono capiti perché l'odio ci impedisce di vedere la realtà.
Anche una causa su una cosa molto concreta come l'assegno di mantenimento può avere poco senso se è fatta solo per voglia di vendetta.