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sabato 9 agosto 2014

La moglie può essere obbligata a pagare l'IRPEF del marito se è divorziata?

Quando i coniugi fanno congiuntamente la dichiarazione dei redditi lo fanno per alcuni vantaggi.
Come sempre ai vantaggi si accompagnano gli svantaggi.
E' stato esaminato il caso di due coniugi ai quali l'Agenzia delle Entrate ha chiesto il pagamento di somme relative all'IRPEF di una dichiarazione congiunta.
Il Fisco sosteneva che esiste la solidarietà tra marito e moglie, nonostante il fatto che esista una separazione o divorzio.
In pratica, il concetto di solidarietà implica che ognuno dei coniugi è responsabile nei confronti del Fisco per l'intera somma. In seguito potrà richiedere al marito o alla moglie l'eventuale parte che non era di sua competenza. E' semplice immaginare cosa succede di fatto qualora il debitore reale non possa pagare o comunque non lo faccia...
La pretesa dell'Agenzia delle Entrate è stata contestata anche sul presupposto che ormai il matrimonio non esisteva più.
La Corte di Cassazione (sent. 17160/2014, sez. VI, 29.7.2014) ha stabilito che la solidarietà esiste anche nel caso di separazione o divorzio.
Leggiamo nella sentenza:"Ai sensi dell'art. 17 della legge 13 aprile 1977, n. 114, la dichiarazione dei redditi congiunta, consenti

ta a coniugi non separati, costruisce una facoltà che, una volta esercitata per libera scelta degli interessati, produce tutte le conseguenze, vantaggiose ed eventualmente svantaggiose, che derivano dalla legge e che ne connotano il peculiare regime, a prescindere dalle successive vicende del matrimonio; ne consegue, pertanto, che la responsabilità solidale dei coniugi per il pagamento dell'imposta ed accessori, iscritti a ruolo a nome del marito a seguito di accertamento, prevista dall'ultimo comma del citato art. 17, non è influenzata dal venir meno, successivamente alla dichiarazione congiunta, della convivenza matrimoniale per separazione personale."