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mercoledì 5 ottobre 2016

La moglie che convive con un'altra persona perde l'assegno divorzile? E se cessa la convivenza?

La convivenza si sta sempre di più equiparando al matrimonio.
Tuttavia, una differenza fondamentale - è bene ricordarlo ad evitare facili illusioni - è che mentre il matrimonio si prova con un semplice certificato anagrafico, per provare la convivenza stabile bisogna spesso ricorrere a testimoni e non è detto sia così facile.
Non basta infatti che due persone vivano in uno stesso appartamento. Occorre che ci sia una relazione stabile affettiva.
Tornando alla domanda del titolo è interessantissima una recente senza della sezione sesta della Cassazione Civile (19345 del 29 settembre 2016 - vedi il testo). 
La Cassazione è perfettamente in linea con la nuova normativa sulla convivenza e con il cambiamento del costume sociale.
Ha stabilito che l'assegno di mantenimento cessa se l'ex coniuge va a vivere stabilmente con un'altra persona. In pratica è come se si sposasse di nuovo.
La Suprema Corte ha motivato affermando che l'instaurare una nuova famiglia (fromalmente con un matrimonio o di fatto) elimina ogni collegamento con il precedente matrimonio e con il tenore di vita che lo caratterizzava.
Di conseguenza fa venire meno "ogni presupposto per la riconoscibilità dell’assegno divorzile".
Si afferma anche che la famiglia di fatto è "una scelta esistenziale, libera e consapevole, che si caratterizza per l’assunzione piena del rischio di una cessazione del rapporto e quindi esclude ogni residua solidarietà post-matrimoniale con l’altro coniuge, il quale deve considerarsi ormai definitivamente esonerato dall’obbligo di corrispondere l’assegno divorzile“.  
In altri termini, se uno fa la scelta di una convivenza stabile ed affettivamente con le caratteristiche del matrimonio, fa una scelta seria e - sotto questo specifico profilo - irrevocabile. Se la convivenza finisce non potrà quindi più tornare a chiedere l'assegno di mantenimento all'ex coniuge.