Ne parliamo in sintesi.
La negoziazione assistita è applicabile quando non ci siano figli minori o maggiorenni portatori di handicap grave.
Di conseguenza i coniugi possono farsi assistere ognuno da un avvocato ed esperire una trattativa senza bisogno di andare in tribunale.
Qualora sia raggiunta una transazione, il relativo accordo (sia per le separazioni che i divorzi) sarà trascritto dagli avvocati con lo stesso effetto di una sentenza.
I coniugi potranno anche fare a meno degli avvocati (sempre in assenza di figli minorenni o portatori di handicap grave).
Potranno infatti comparire innanzi l'Ufficiale di Stato Civile del comune di residenza di uno dei coniugi o presso quello dove è stato celebrato il matrimonio.
Lì dichiareranno il loro accordo di separazione o di scioglimento del matrimonio o di cessazione dei suoi effetti civili o di modifica delle condizioni.
Anche qui il valore è equiparato a quello di un provvedimento giudiziale.
A mio parere questa procedura nella maggior parte dei casi semplificherà e leverà lavoro ai tribunali.
Tutela però di meno il coniuge debole e comunque la giustizia.
Prendiamo il caso, ad esempio, di una moglie maltrattata e succube.
E' evidente che può essere indotta ad accettare condizioni ingiuste e per lei dannose.
Con il vecchio regime sarebbe comparsa comunque davanti il Tribunale. Il Giudice, vedendo condizioni inique (come la rinuncia ad un assegno di mantenimento) avrebbe potuto almeno avvisarla ed invitarla a ragionare.
Questo non accadrà certamente davanti l'Ufficiale di Stato Civile che del resto non avrebbe nemmeno la competenza!
Quindi prosegue l'andazzo delle riforme della giustizia italiana: l'unica cosa che conta è risparmiare, eliminando i processi. La giustizia, il dare ragione a chi ce l'ha e difendere il debole ha sempre meno importanza. Nel caso della negoziazione assistita il problema è minore perchè ognuna delle parti è assistita dal proprio legale.