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martedì 17 dicembre 2013

Il tribunale è obbligato a mandare la Guardia di Finanza per accertamenti tributari?


In caso di separazione o divorzio il Giudice ha il potere4 di disporre accertamenti tributari tramite la Guardia di Finanza.
Può infatti capitare, ad esempio, che uno dei coniugi abbia un reddito ufficile basso e sianmo dimostrate sue spese molto al di sopra di questo presunto reddito. E' quindi presumibile che se il marito ha comprato un Mercedes nuovo del valore di € 40.000, non sia vero che è sull'orlo del fallimento.
L'accertamento tributario serve proprio a chiarire la situazione reale. In caso di mancata corrispondenza scatterà poi la denuncia agli organi fiscali competenti.
E' però obbligatorio che il giudice disponga questo accertamento?
La Cassazione (sentenza n. 26423/2013 sez. I del 26/11/201) ha stabilito che non lo sia. Il Giudice potrà decidere in autoinomia se procedere o no con tale mezzo, a seconda del suo prudente apprezzamento delle prove.
Se il Tribunale non dispone l'accertamento è però  anche vero che potrà lo stesso decidere tenendo presente le disparità tra la situazione fiscale dichiarata e quello che appare.
In altri termini, seguendo l'esempio di prima, nel caso in cui il marito dichiarti fiscalmente un reddito annuo di € 10.000 ed abbia comprato un'autovettura del valore di € 40.000, il Tribunale potrà ben ritenere che ilm reddito reale è superiore al dichiarato e - ad esempio - condannarlo al pagamento di un assegno mensile per coniuge e figli di € 1.500.

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