Così ha stabilito la sentenza della Corte di Cassazione Civile n. 23797/2013 sez. I del 21/10/2013.
Ha ritenuto valido il seguente principio:
"d) ai sensi dell'art. 5 della legge 1° dicembre 1970, n. 898, l'accertamento del diritto all'assegno divorzile deve essere effettuato non limitandosi a prendere in esame le condizioni economiche del coniuge richiedente, essendo necessario mettere a confronto le rispettive potenzialità economiche, intese non solo come disponibilità attuali di beni ed introiti, ma anche come attitudini a procurarsene in grado ulteriore, raffrontandole con lo stile di vita mantenuto dai coniugi in costanza di matrimonio (cfr da ultimo cass. n. 16598 del 2013)."
Detto in parole povere, per la determinazione dell'assegno divorzile o per vedere se esso spetti non bisogna guardare solo il lavoro svolto effettivamente dalle parti ma anche la capacità di guadagno, la possibilità di trovare un'occupazione con un reddito maggiore.
Voi che ne pensate?
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