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venerdì 5 febbraio 2016

Non conta l'occupazione di un immobile per l'assegno di mantenimento divorzile

Un marito deve pagare € 1.500 alla ex moglie come assegno di mantenimento divorzile.
La moglie abita in un immobile che ha occupato abusivamente ma che possiede tranquillamente.
Il marito ha quindi chiesto che l'assegno venga ridotto visto che la ex moglie non spendeva nulla per l'abitazione.
Personalmente ritengo che l'ex marito avesse ragione.
La Cassazione invece (sez. VI civile, ordinanza 223 dell'11 gennaio 2016, nella causa 22461/2014) è stata di parere diverso.
Ha infatti affermato che l'uso di un immobile occupato non poteva essere considerato perché era un uso precario e l'immobile avrebbe potuto essere ripreso dal proprietario.
La decisione per me è ingiusta per varie considerazioni.
La prima è che un reddito anche illegale è sempre un reddito. Se chi chiede un mantenimento ruba e guadagna € 10.000 al mese non è giusto e logico dire che può avere l'assegno da chi guadagna onestamente € 1.200 mensili, perché il reddito da furto è precario ...
Nel caso dell'immobile poi se il padrone volesse rientrare nel possesso dell'appartamento occupato abusivamente dovrebbe fare una bella causa e ... aspettare ... magari anni.
Sappiamo poi tutti che ci sono migliaia di immobili appartenenti alla pubblica amministrazione o a grandi società che nessuno sgombera...
Nel concludere direi che i giudici della Suprema Corte spesso non sembrano vivere nella povera Italia del 2016 ma sulla luna!

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